Oggi più che mai ci troviamo in tempi difficili. Tutto ciò che ci circonda incute un senso di instabilità, insicurezza, incertezza e paura; questo anche perché abbiamo assistito ad atti di terrore e catastrofi spaventose che hanno colpito il cuore di grandi città come Parigi, Londra, Berlino, Barcellona.
Inoltre, che dire del flusso inarrestabile ed incontrollato di migranti? Migliaia di persone sono in fuga da aree di guerra, e altri cercano di migliorare le loro condizioni con l’illusione di trovare la terra promessa nel vecchio Continente, rischiando la vita in viaggi ai limiti dell’impossibile, con l’incognita di non trovare le condizioni sperate per poi ridursi a diventare dei veri e propri “schiavi” disposti ad accettare qualsiasi lavoro e mal retribuito. Non ci si può certo stupire se, in tali condizioni, un qualunque essere umano finisca per cadere nella sopravvivenza illegale o in una vita fatta di espedienti pur di sbarcare il lunario.
Come se non bastasse, quasi come per caso, ci si rende conto che viviamo in luoghi fratturati da storie e ferite razziali, dove movimenti ideologici che inneggiano al razzismo e alla supremazia bianca sono sempre più sinonimi di violenza e odio razziale.

Di fronte a tutto questo ci troviamo con governi deboli e divisi che mostrano la propria incompetenza nel saper gestire tali situazioni. Ormai poche cose ci garantiscono serenità, tranquillità e pace; l’ingiustizia sembra prendere il sopravvento nel cuore del nostro mondo globalizzato. In questi momenti difficili si sentono grida di voci strazianti, insofferenti, e arrabbiate di chi è vittima di ingiustizia; voci che inneggiano al ‘cambiamento’ e alla ‘giustizia!’.
Come rispondere a tali grida? Temo che né lo slogan abusato ‘Keep calm and carry on’ (mantieni la calma e vai avanti) né l’appello a ‘una posizione politicamente corretta’ sono veramente adeguati. Perciò, preferisco considerare e rivolgermi verso parole molto sagge, anche se dette in tempi antichi: le Beatitudini di Gesù riportate nel capitolo 5 nel Vangelo di Matteo. Qui Gesù pronuncia otto benedizioni e per ognuna dà una promessa appropriata.

‘Beati i poveri in spirito’: questo è un tempo per la preghiera e la dipendenza in Dio; affidarsi a dichiarazioni pompose non serve assolutamente a nulla. Ci sono dei problemi che non possono essere affrontati con le soluzioni banali e semplicistiche che ci vengono proposte dalla nostra società civile.
‘Beati coloro che sono afflitti’: in un momento in cui c’è il sospetto che dietro il dolore pubblico si nasconda in realtà l’ambizione privata, dobbiamo essere coloro che piangono per coloro che soffrono e sono in miseria, senza alcun’altra motivazione.
‘Beati i mansueti’: le crisi tirano fuori sia il meglio che il peggio nelle persone. Uno dei peggiori atteggiamenti può essere la ricerca di una “guida forte”, che prenda “decisioni ferree” e compia “cambiamenti radicali”. Al contrario, la mansuetudine non presenta alcuna agenda: né grida né fa violenza, ma ascolta, ricerca la saggezza e la dolcezza di cuore.
‘Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia’: la nostra società è piena di persone vittime di ingiustizia, persone esauste che chiedono giustizia. Alcuni, per un vero e proprio desiderio perché ciò che è giusto venga messo in pratica, lottano per questo, ed è importante che si risponda alla sete di giustizia in modo onesto (anche se sappiamo che su questa terra, senza Dio, non ci sarà mai piena giustizia); eppure, in mezzo a queste voci ci sono grida simili che sono spinte però dalla rabbia e dalla fame di vendetta. Una richiesta legittima per la giustizia non deve mai essere indirizzata nella rivolta e nel disordine.|
‘Beati i misericordiosi’: essere misericordiosi è il desiderio autentico e premuroso di mettere gli altri in primo luogo e cercare il loro benessere. È incoraggiante vedere chi si prodiga per il bene degli altri, ma c’è la necessità di esserlo di più ed è doveroso proseguire in questo anche quando i riflettori sono spenti, e le telecamere sono andate via.
‘Beati i puri di cuore’: i motivi di protesta e le richieste di cambiamento possono essere complicate. Bisogna essere sicuri che in ciò che diciamo e facciamo stiamo cercando veramente il benessere degli altri e non un nostro personale tornaconto.
‘Beati quelli che si adoperano per la pace’: forse l’elemento più angosciante di questi tempi è il senso di disunione; ci si divide in fazioni, i rapporti comunitari vengono trascurati e si parla in termini sempre più amari di ‘loro’ e ‘noi’. I portatori di pace però, in tutto questo, possono essere una grande benedizione.
E, infine: ‘Beati i perseguitati per motivo di giustizia, Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.’

Le Beatitudini sono la via per il beneplacito da parte di Dio. Gesù dice che non esiste un percorso facile per fare queste cose e ottenere allo stesso tempo consenso e popolarità. Al contrario, essere portatori di pace include la certezza di essere visti con diffidenza, odiati e attaccati da più parti. E Gesù, che ha vissuto ciò che insegnava, sapeva di cosa stava parlando. Non fa certamente piacere sapere di essere oggetto di critiche, o derisioni; tuttavia, siamo sempre chiamati a prendere una decisione. Gesù, prese la sua decisione nel deserto. Come tanti altri personaggi più o meno famosi ha preso la decisione di vivere per compiacere la persona più importante, suo Padre.
Duemila anni dopo, siamo chiamati a fare altrettanto di fronte alle nostre responsabilità di ogni giorno. È necessario fare scelte consapevoli: chi cercherò di compiacere oggi? L’apostolo Paolo disse: ‘Vado forse cercando il favore degli uomini, o quelli di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo.’ Galati 1:10.
Oggi, Dio è alla ricerca di persone che risponderanno alla chiamata a diventare suoi fedeli seguaci. Se sei disposto a rispondere a questa chiamata, potresti essere una di quelle persone che gli appartengono. Ancora più importante, Dio si ricorderà di te. Perciò è importante avere la stessa audacia nel parlare e fare ciò che è giusto, anche se è difficile. Questi sono tempi difficili, ma sono anche momenti di grande opportunità: la possibilità di pregare, di servire e, anche se è scomodo, soffrire per ciò che è giusto. …Gesù viene a governare la terra; egli governerà il mondo con giustizia, e i popoli con rettitudine. Salmo 98:8-9CHE CONFORTO!