Nelle sale cinematrografiche è uscito il musical più a lungo rappresentato nel mondo, visto da milioni di persone in diverse nazioni e in varie lingue e capace, dopo tanti anni, di battere ancora tutti i record d’incassi.

L’ultimo adattamento del romanzo storico di Victor Hugo, un classico sulla resistenza dello spirito umano, è tornato a ispirare il mondo dell’intrattenimento con una storia vecchia di 150 anni ma senza tempo: la sfida alla corruzione, la speranza in un mondo migliore, il sacrificio e la redenzione oltre i sogni d’amore e di passione. Tra canzoni amatissime, si sviluppa la storia dell’ex prigioniero Jean Valjean, inseguito per tutta la Francia del 19° secolo dallo spietato poliziotto Javert. Valjean – prima prigioniero disperato, poi elegante sindaco e industriale – si prende cura della giovane figlia dell’operaia Fantine, la dolce Cosette.

Se è pur vero che il film include ottime scenografie, coreografie, luci ed effetti speciali, musica e canzoni note, ciò che rende Les Misérables davvero un grande film è una cosa: la storia. Les Misérablesracconta una grande storia – la storia della grazia.

Ambientato nel 19° secolo, nella Francia della nuova Repubblica, tutto ruota intorno alla fuga indomita e senza tregua di Jean Valjean, un uomo che ha trascorso 19 anni in prigione per aver rubato del pane. Dopo essere stato rilasciato sulla parola, Valjean tenta di derubare il vescovo di Digne. L’ex galeotto viene colto in flagrante dalla polizia e condotto dal vescovo per confermare il furto con scasso. Anziché confermare le accuse, il Vescovo estende grazia a Valjean regalandogli non solo il suo vasellame d’argento, ma pure i suoi preziosi candelabri. Questo incredibile atto di grazia – al quale si sommano le parole del Vescovo: “Fratello mio, io non credo al potere del denaro. Da oggi non appartenete più al male ma al bene: è la vostra anima che compro” – colpisce Valjean in modo significativo. Valjean decide di interrompere la libertà condizionale e di perseguire una nuova vita. La sua risoluzione è quella di essere un uomo generoso: un uomo che mostri la misericordia e la grazia a tutti gli uomini con cui si relazionerà.

Questa storia include anche un personaggio che si pone in netto contrasto con il concetto di grazia. Esso è rappresentato nella figura spietata del poliziotto Javert – un uomo di giustizia – che persegue la violazione della libertà condizionale di Valjean per decenni. Nonostante il cuore cambiato di Valjeane e il desiderio di vivere in pace la sua nuova vita come un generoso benefattore, Javert è implacabile nella sua ricerca di giustizia.

Nella sua essenza, Les Misérables è una storia di grazia. Si assiste alla potenza della grazia – qualcosa di abbastanza potente per cambiare un uomo da povero criminale a ricco benefattore. Tuttavia, questa storia non parla di salute e ricchezza. Le ricchezze di recente acquisizione di Valjean non costituiscono il punto di arrivo. La nuova condizione di ricchezza di Jean Valjean sono puramente il mezzo con il quale egli può continuare a mostrare agli altri la grazia e la misericordia ricevuta dal vescovo di Digne.

La trasformazione di Jean Valjean è notevole! Lui è un uomo veramente cambiato! Egli mostra persino mercé a Javert quando ha la possibilità di ucciderlo. Anche se la morte di Javert avrebbe significato la sua definitiva libertà, Valjean gli offre grazia. Questo è troppo per Javert. Incapace di far fronte a questo potere alieno, l’ufficiale poliziotto si toglie la vita. Il grande uomo di legge è distrutto dalla grazia!

Les Misérables è così convincente da includere nella storia di Jean Valjean la storia di ogni uomo. Certo, alcuni potrebbero protestare dicendo: “Io non sono un ladro! Io non sono come quell’uomo! Io sono una brava persona! “La verità è che nessuno è buono (Romani 3:10-18). Come Valjean, ognuno di noi è un ladro. Noi tentiamo di sottrarre sempre “qualcosa” dal nostro Creatore. Invece di seguire la sua strada, noi egoisticamente perseguiamo la nostra gloria. Come Valjean, veniamo presi in flagrante. Le nostre azioni malvagie vengono esposte.

Benché il vescovo di Digne appaia sullo schermo solo per pochi istanti, l’impatto delle sue azioni gentili nei confronti di Jean Valjean riverberano in tutto il resto del film. Nella vera storia di redenzione, Dio Padre offre ugualmente la grazia per i peccatori. In Gesù Cristo riceviamo non solo l’assoluzione dai nostri crimini contro Dio, ma ci viene dato il dono di adozione – tutte le ricchezze del Padre sono ora nostra in Cristo Gesù (vedi la parabola del Figliol prodigo – o del Padre misericordioso).

Questa è una storia seria e profonda, con un messaggio enormemente redentivo, è la storia di grazia. “Les Miserables fornisce un quadro indimenticabile della inattesa grazia immeritata, e il suo effetto trasformativo, nel cuore di un uomo colpevole”.  Grazia che cambia tutto!