«Steve Jobs, il fondatore e visionario della Apple, muore a 56 anni». La morte di Steve Jobs ha fatto irruzione sui notiziari tv, rimbalzando su Twitter, sui siti Internet e sui media in ogni angolo di tutto il mondo. Si sono spese fiumi di parole sulla scomparsa dell’uomo che ha rivoluzionato l’informatica e che ha cambiato il mondo della tecnologia e quella della telefonìa mobile. Steve Jobs, il patron e fondatore della Apple e figura di primo piano dell’hi-tech internazionale, uno dei simboli dell’era digitale, aveva appena ventunanni quando ha fondato la Apple insieme a Steve Wozniak, cambiando per sempre il modo di pensare la tecnologia. Un tumore al pancreas, di cui soffriva da tempo, non gli ha permesso di vivere fino in fondo la sua brillante carriera.

Ma chi era Steve Jobs?
Lo hanno definito un genio creativo, un mago dell’informatica, un passionale, un uomo di visione, un lungimirante in grado di trovare sempre soluzioni innovative, un maestro della comunicazione nonché un grande comunicatore in pubblico, un uomo entusiasta della sua professione e altrettanto capace di motivare il proprio gruppo di lavoro.
Steve Jobs è stato capace di capire in anticipo gli sviluppi e le tendenze della tecnologia, è stato in grado di identificare i bisogno dei consumatori e di offrire loro il prodotto perfetto. È stato un imprenditore straordinario, capace di creare e di far risollevare un’azienda sull’orlo della chiusura, trasformandola, in pochi anni, nell’azienda americana con la più grande capitalizzazione in Borsa di tutta l’industria tecnologica.
Leader carismatico, è diventato un’icona culturale, un personaggio capace di suscitare letteralmente un profondo amore o un altrettanto profondo fastidio. Negli ultimi quindici anni Steve Jobs aveva abituato il mondo a continue rivoluzioni e continui successi. Ha lanciato sul mercato prodotti straordinari, dall’iPod all’iPad, conquistando interi mercati. E non ha guidato solo una rivoluzione nei prodotti, ma anche nei servizi, con la costruzione di negozi fisici e virtuali, come l’Apple Store online. Apple e non solo: Steve Jobs è anche il fondatore delle aziende Next e Pixar.
Quando vediamo creazioni di tale grande abilità e ingegno, ci viene spontaneo ammirare la persona che le ha realizzate. Ma allo stesso tempo, noi veniamo esposti di fronte all’opportunità di lodare Dio per quella stessa abilità e ingegno che ha concesso al singolo uomo. La bravura e le capacità di Steve Jobs, non sono altro che un piccolo riflesso della maestà di Dio, che ha investito enormi capacità creative nelle sue creature umane. Perciò, quando vediamo uno di questi loghi di Apple, prendiamoci un momento per riflettere sulla grandezza di Dio e, allo stesso tempo, cerchiamo di  desiderare quell’Essere Supremo che nessuna mente umano potrà mai eguagliare.
Steve Jobs è stato previdente: quando si è trovato di fronte alla battaglia contro la malattia, si è assicurato che la società da lui fondata avrebbe continuato ad operare anche una volta che lui sarebbe uscito fuori scena. C’è tanto da imparare dall’esempio della sua vita e da ciò che ci ha lasciato la sua eredità. Allo stesso tempo, occorre anche osservare che qui manca qualcosa.
Ecco lo scarno comunicato della sua azienda, la Apple di Cupertino, che dà la notizia attraverso l’Associated Press: «Steve Jobs è morto. Il fondatore della Mela, l’uomo che ha “creato due volte” il marchio-simbolo della nostra era digitale, all’età di 56 anni ha perso l’ultima battaglia: quella contro il cancro al pancreas che lo aveva colpito».
Nonostante le infallibili intuizioni e la genialità dei suoi prodotti, Jobs non è stato in grado di salvare sè stesso. Prima o poi, tutti siamo chiamati a fare i conti con la realtà della vita. Dobbiamo riflettere sulla necessità di misurare la nostra esistenza dal suo impatto eterno.
Una sola persona ha vinto la battaglia finale: Gesù Cristo. Lui ha lottato e ha vinto contro la morte per conto tuo. Perché non considerare quello che ha fatto sulla croce per te! Cercalo.